Prima della partita contro il Verona, la posizione del Napoli su Milan e Juventus era nettamente di vantaggio: avversario più semplice, forma migliore rispetto alle concorrenti e un gruppo vicino al suo allenatore. Sembrava quasi una formalità la partita al ‘Maradona’ contro gli scaligeri, che invece hanno fatto lo scherzetto agli azzurri.
Il Corriere dello Sport, quest’oggi, ha approfondito la situazione tattica venutasi a creare nel corso della partita, criticando le scelte tattiche di Gattuso:
“Le facce avevano spiegato subito le sensazioni e raccontavano il disagio di una squadra che non sapeva cosa fare, sembrava paralizzata e forse lo era, non sarebbe mai entrata nella partita ma anzi ne avrebbe subito lo stress che si portava appresso: in novantasei minuti di approssimazione, il Napoli osservava la leggerezza del Verona, ne veniva soffocato in ogni angolo del campo.
In un attimo, durato nove minuti il Verona prendeva quel poco che chiedeva a se stesso, un punto e la dignità, e su un lancio di Günter riemergevano le debolezze del Napoli, stavolta di Hysaj, incapace di contenere Faraoni con rasoiata alla gola. Il Napoli esangue, disperato, buttava dentro le punte come se fosse alla roulette, praticamente le ultime fiche che gli erano rimaste in mano prima di accorgersi che tra le dita non c’era assolutamente più niente”.