Il Barcellona dice “no” ad H&M, ma non per ragioni di marketing o questioni economiche in generale. Il club aveva raggiunto un accordo che avrebbe fatto dell’impresa svedese il nuovo fornitore ufficiale degli abiti da gara dei catalani, che sarebbero quindi scesi dai pullman sfoggiando il celebre marchio a due lettere. Tuttavia, come riporta cadenaser.com, sito della radio spagnola Cadena Ser specializzata in politica ed economia, il Barça ha preferito rinunciare a mettere l’accordo nero su bianco. Motivo? La società blaugrana non vuole entrare in alcun modo in conflitto con la Cina.
H&M ha infatti dichiarato di non voler utilizzare il cotone proveniente dallo Xinjiang, a causa delle accuse che giungono da diverse voci sull’utilizzo, da parte del governo di Pechino, del lavoro forzato per la sua raccolta. Lo Xinjiang è una regione della Cina occidentale abitata in larga parte dagli uiguri, una minoranza di etnia e lingua turca da anni in conflitto con il governo centrale di Pechino. Diversi sono stati i momenti di tensione nei decenni, ma di recente sono aumentate a dismisura le segnalazioni da parte delle ONG e degli attivisti sulle gravissime violazioni dei diritti umani da parte delle autorità. Tra cui anche accuse, sempre negate dalla Cina, dell’utilizzo di veri e propri campi di “rieducazione” (leggasi campi di concentramento e lavoro forzato, appunto) per la popolazione uigura.
La versione ufficiale del Barça è che la trattativa non è mai stata in procinto di essere chiusa, e che al momento vi sono priorità più importanti e urgenti per il club; la sponsorizzazione, riporta Cadena Ser, avrebbe potuto portare nelle casse del club circa 3 milioni di euro a stagione. H&M avrebbe sostituito il marchio americano Thom Browne, il cui contratto triennale è scaduto proprio questa estate.
Da Calcio e Finanza