Clima sempre più teso e difficile in Ucraina, dove sono iniziati i primi bombardamenti russi in alcune grandi città del paese tra cui Kiev, Karkhiv, Leopoli e Odessa. Sospeso ovviamente anche il campionato di calcio ucraino, con la Federazione che si è limitata solo a un breve ma eloquente comunicato:
“A causa dell’imposizione della legge marziale in Ucraina, il campionato è stato sospeso, si attendono aggiornamenti dalle istituzioni competenti”.
Intanto paura ed apprensione per l’allenatore italiano dello Shakthar Donetsk Roberto De Zerbi, chiuso in un albergo di Kiev con altri otto italiani membri del suo staff e gran parte dei calciatori della sua squadra. De Zerbi è difatti bloccato nel paese vista la chiusura di tutti gli aeroporti e non può al momento lasciare l’hotel a causa dei bombardamenti di questa mattina sulla capitale, ma è riuscito a lasciare un messaggio ai microfoni dell’agenzia Italpress: “É una brutta giornata, stanotte ci hanno svegliato le esplosioni. Hanno chiuso lo spazio aereo. L’Ambasciata italiana ci aveva sollecitato di andarcene, ma non potevo girare le spalle allo Shakhtar al calcio e andarmene così, per ora si sta qui”.