Giorgio Chiellini, difensore e capitano della Juventus, alla vigilia della finale di Coppa Italia contro l’Inter ha fatto un bilancio della stagione bianconera e tracciato gli obiettivi della prossima annata sportiva. Queste le sue dichiarazioni in conferenza stampa: “Credo che sia stato un anno in crescendo, dopo un inizio difficile questa squadra ha avuto una propria identità. Conquistare l’aritmetica qualificazione in Champions a quattro giornate dalla fine lo dimostra. A gennaio eravamo 7 punti sotto, quindi credo che il percorso di crescita sia importante. Abbiamo ritrovato attributi e caratteristiche che saranno importanti nelle prossime stagioni. Penso che la partita di domani sia l’ultima di questa stagione, ma che sia propedeutica per la prossima stagione: finire vincendo la partita di domani sarebbe un”iniezione di fiducia. La Juventus ha nel suo DNA l’obiettivo di vincere ogni trofeo a cui partecipa: la Coppa Italia darebbe la possibilità di giocare la Supercoppa e più slancio per ripartire per vincere lo Scudetto, che deve essere l’obiettivo per la prossima annata. La gara di domani? Siamo consapevoli delle difficoltà della partita perché affronteremo una squadra forte che fa pagare ogni minimo errore. Comunque ritengo che abbiamo tutto per fare un’ottima partita. Noi e loro c’arriviamo bene, ma non nei rispettivi momenti migliori. L’Inter è una squadra forte in tutti i reparti, ma quest’anno non ci è mai stata superiore. Dispiace per Alex Sandro, ma senza quell’episodio in Supercoppa si sarebbe andati ai rigori. In campionato ho visto gare equilibrate, con pochi tiri in porta da entrambe le parti. Se vinciamo domani i miei trofei con la Juve sarebbero 21, non 20. Ne balla uno, ma è meglio non parlarne. Il futuro del club? Ho voluto aspettare questa finale prima di parlare del mio futuro, perché credo sia giusto pensare al calcio. La Juve ha certi valori che non ho creato io, ma che ho solo imparato e portato avanti. Questa squadra di sicuro tornerà a vincere, lo dice la storia del club e la famiglia Agnelli è una garanzia. Poi pensare di rifare un ciclo come il nostro è difficilissimo, è stata un’eccezione che sarà dura ripetere se Milan e Inter continueranno a crescere”.