Osimhen: “La Premier? Un giorno…ma ora c’è Napoli”

da | 6 Mar 2023 | TOP NEWS

“Giocare in uno dei migliori campionati al mondo è bellissimo per me. So che la gente considera la Premier League il campionato più importante al mondo ma per ora non ci penso, non so cosa accadrà, io sto lavorando duro e sono felice di giocare a Napoli in una delle leghe più importanti nel mondo. Do il massimo per raggiungere i miei obiettivi e magari per giocare in Premier un giorno, ma mi sto godendo il momento. Per me la Serie A resta una grande sfida, con caratteristiche differenti dagli altri campionati e con tifosi che ti fanno sentire sempre il loro supporto. In questo aspetto per me è il campionato migliore”. Inizia così il discorso di Victor Osimhen, dopo aver ricevuto a Roma il Premio Sportivo della Stampa Estera.

“Razzismo? Dal primo momento a Napoli – continua l’attaccante – ho sentito la fratellanza tra bianchi e neri. I tifosi mi hanno sempre aiutato a non sentire le differenze. Ho la possibilità, come calciatore, di fare qualcosa per tutti quelli che hanno il mio stesso colore della pelle. Il lavoro da fare è tantissimo ma le cose stanno cambiando. Quando arrivi a Napoli da calciatore tutti ti amano, la città supporta la squadra e i suoi calciatori. Giocare al meglio è una missione per me proprio per questo motivo, in campo do sempre il massimo per i tifosi. Non so se sono un’icona di questa squadra, quello che facciamo è un lavoro di squadra”.

Osimhen poi si sofferma su Kvaratskhelia, colui che sta dando una marcia in più alla squadra: “Dico sempre che in squadra abbiamo grandi leader, i nuovi calciatori arrivati in estate si sono subito adattati. Kvara è una grande persona, è difficile non legare con lui dentro e fuori dal campo. È un grande calciatore, con talento, avrà una grande carriera, può davvero portare in altissimo la squadra, è uno di quei calciatori che può vincere il Pallone d’Oro. Quando l’ho visto per la prima volta mi ha impressionato, ho chiesto subito il suo nome a un membro dello staff. Sono felice per quello che sta facendo non solo per me ma per tutta la squadra. C’è amore tra noi e anche tanto rispetto”.

“Spalletti – sottolinea il numero nove azzurro – mi ha aiutato a crescere come attaccante dal primo momento insieme. Ricordo quando è arrivato, mi ha subito parlato dell’importanza che potevo avere per la squadra e del lavoro che avrei dovuto fare. Se sono diventato un grande calciatore lo devo a lui e al lavoro fatto”.

“La maschera? Anche nell’ultima partita – conclude Victor – contro la Lazio ho rischiato di farmi male al volto, ho preso un colpo forte, quindi continuerò a usarla”.