Bello solo un tempo: così possiamo definire il Napoli di questo inizio di stagione. La formazione azzurra, nella prima frazione di gioco, ha messo sotto il Braga, colpendo due pali e una traversa, sfiorando a più riprese la rete del vantaggio, arrivata poi nel recupero con il capitano Di Lorenzo. Osimhen ha lottato tanto ma è stato impreciso e anche un po’ sfortunato all’esordio stagione in Champions, mentre tiene banco l’annoso problema difensivo. Rrahmani ha abbandonato il campo dopo pochi minuti, lasciando spazio a Ostigaard: l’ex Genoa, assieme a Juan Jesus, hanno evidenziato poco coordinamento in fase di copertura, complice anche la mancanza di schermatura del centrocampo.
Ogni ripartenza avversaria diventa quasi letale, con Meret che non riesce a comunicare con il reparto difensivo. Il livello del Braga era modesto ma, nonostante ciò, aveva trovato il pareggio nel finale della ripresa con due errori dei centrali napoletani: il norvegese perdeva palla in uscita, il brasiliano invece si perde il diretto marcatore pensando ad alzare il braccio per un fuorigioco che non c’era. L’autogol ha poi salvato il Napoli da un passo falso ma il recupero, così come tutto il secondo tempo, è stato caratterizzato da una strategia attendista, prudente, con ripartenze che poche volte vengono capitalizzate (vedi Zielinski davanti al portiere). Gli azzurri sembravano già sulle gambe, stanchi, non uniti tra i vari reparti: il Braga si è divorato due volte il 2-2 per colpa delle disattenzioni di Anguissa e della difesa napoletana. Kvara ancora è il fantasma del giocatore visto lo scorso anno, alcuni commettono errori di superficialità che costano caro alla stagione partenopea. Garcia deve trovare la quadra al più presto per evitare problemi a se stesso e alla squadra.