A caccia dell’identità smarrita. Quella di Bologna sarà infatti per il Napoli una trasferta delicata non solo per l’insidioso avversario che gli azzurri si troveranno a fronteggiare, ma soprattutto per le risposte che gli uomini di Garcia dovranno dare dopo le ultime due prestazioni poco convincenti a Genova e Braga.
Poche idee, una condizione fisica non ottimale e qualche infortunio di troppo in casa Napoli alla base dei tanti malumori che attanagliano in queste settimane la piazza, delusa dalla totale inversione di rotta (e involuzione di gioco) mostrata dai Campioni d’Italia proprio quando era il momento di confermarsi.
Ecco che allora sempre più intensi sono stati gli allenamenti a Castel Volturno in questi ultimi due giorni, con Garcia e la squadra più volte protagonisti di intensi colloqui durante le sessioni mattutine e pomeridiane, quasi a sancire un “patto di ferro” nemmeno troppo velato per ricominciare a correre e superare il primo periodo complicata della nuova gestione tecnica, già sulla graticola non tanto per i risultati quanto per non aver saputo trasmettere alla squadra la giusta mentalità che invece è stato il punto di forza del Napoli tricolore.
Come riportato però dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, al Dall’Ara domani non ci sarà nessun cambio modulo con Raspadori ancora destinato all’ingresso a partita in corso, si continua con il 4-3-3 con la speranza che qualche accorgimento tattico in più (soprattutto nel reparto arretrato) possa essere la chiave di volta per vincere convincendo e soprattutto per riportarsi a ridosso delle posizioni di testa.
Lo scudetto sul petto lo impone, i tifosi lo reclamano, Garcia già adesso non può più sbagliare.