Post conferenza stampa di Antonio Conte. A tre giorni dall’inizio del ritiro a Dimaro, abbiamo una prima grande certezza: il Napoli ha trovato il suo Equilibratore, definizione che lo stesso neo mister partenopeo ha dato di se stesso.
La verità è una sola: Antonio Conte logora chi non ce l’ha! Napoli e il presidente sembrano essere passati da una macchina a cambio manuale a una a cambio automatico.
Tanti i temi trattati in questa prima conferenza stampa. Emozioni forti per Conte, che ha ricordato i suoi esordi con l’Arezzo, ma soprattutto con il Siena, che nel 2010, quando vinse il campionato di Serie B, venne proprio qui in Trentino per preparare la sua cavalcata verso la Serie A. Un ritorno al passato, partendo da una sana preparazione in montagna, con l’entusiasmo dei tifosi partenopei che ormai da anni scelgono come meta per le proprie vacanze il ritiro azzurro.
Conte ci ha tenuto ancora una volta a ribadire che l’annata inaspettata piena di errori deve fungere da memento mori. Vincere e gestire la vittoria non è semplice, così come è difficile gestire la delusione del decimo posto. A Conte va dato il grande merito di aver intuito, da attento osservatore esterno, che per tutta la piazza, presidente compreso, è necessario riequilibrare un po’ tutto. Non si era invincibili prima, non si è eterni perdenti ora.
L’obiettivo dichiarato dal mister è “non distruggere tutto”. Andare da un eccesso all’altro è il vero grande pericolo che Napoli, calcio e città, possono correre. Eccessi totali di ottimismo prima e pessimismo oggi possono distruggere tutto. I valori della squadra campione d’Italia 2022/2023 non possono essere svaniti nel nulla.
Conte, grande equilibratore, quindi anche in fase di mercato, in sinergia con Manna, sta cercando di innestare elementi in una macchina già potenzialmente molto valida. In quest’ottica, i vari Bongiorno, Marin e l’occasione di mercato Spinazzola sono nella mente del neo allenatore gli innesti giusti per migliorare una difesa troppe volte perforata l’anno scorso, anche se il tecnico salentino ha ribadito che i 48 gol subiti non sono colpa della difesa o del portiere, ma della fase difensiva fatta in maniera non feroce rispetto all’anno dello scudetto.
La vittoria passa per i dettagli e per la ferocia in fase offensiva e difensiva. Per tornare in Europa che conta è impensabile prendere tutti i gol presi la scorsa stagione. Per non partire a razzo e finire male è necessaria soprattutto questa fase di preparazione per strutturare qualcosa che serva per tutta l’intera stagione.
Lavoro, lavoro, lavoro, è questo il diktat del mister che ha una sola certezza: a fine campionato tutti i suoi calciatori saranno migliorati grazie alla sua metodologia, che ha sempre dato grandi frutti. Si punterà a migliorare, come si faceva ai suoi tempi, una qualità fondamentale, la resilienza, che nel calcio moderno sembra non essere più di moda.
Rispettare le caratteristiche dei calciatori: Lindstrom sotto punta e Raspadori certamente non in fascia sono convinzioni e punti fermi dell’analisi tecnica fatta oggi al teatro comunale di Dimaro. Pochi proclami, testa bassa e pedalare, sembra questo il diktat che esce fuori da questo primo incontro con i giornalisti.
Antonio Conte e quello che lui stesso definisce il suo braccio destro, Lele Oriali, certamente non sono persone che hanno paura delle pressioni esterne. Sono consapevoli che la strada che porta alla vittoria deve essere fatta con tanto impegno e molta concentrazione, per centrare l’obiettivo di entrare nelle coppe dalla porta principale che si chiama indubbiamente Champions League. E se poi restasse anche il Top Player Victor Osimhen…
Gennaro Di Franco
Dimaro 2024