Massimo Giletti, presente in studio durante la puntata de ‘Il Bello del Calcio’ su 11 Televomero, ha parlato dell’inizio di campionato del Napoli e del pareggio tra la Juventus e gli azzurri.
Questo il pensiero del nostro ospite:
“Alla Juventus conta vincere, è scritto anche sulla maglia. La Juve non è il Bologna, e sono tre partite di seguito che non fa un gol. Potrai fare anche il 65% del possesso palla, ma se non tiri in porta. Thiago Motta si assume le responsabilità anche con Vlahovic: è un ragazzo non fortissimo psicologicamente, cambiandolo al 45′ non lo aiuti. Conte non voleva perdere, il Napoli ha cambiato addirittura modulo pur di non far giocare la Juventus. Due squadre forti, molto forti, ma la Juve ha rivoluzionato i giocatori, per forza l’allenatore fa fatica. Per fare Champions e campionato ha un solo attaccante. Vlahovic? Non puoi chiedergli di fare lavoro di raccordo.
McTominay? Conte ha cambiato modulo per farlo giocare, ci ha creduto fortemente.
“Lukaku ha un rapporto fraterno, filiale con Conte. Simone Inzaghi mi ha detto che è il più forte centravanti che abbia mai avuto. Con il Parma è entrato e ha risolto la partita, a Cagliari ha segnato. Con la Juve mi è sembrato un po’ isolato, proprio come Vlahovic.
Yildiz ha fatto un po’ di fatica, ma ha fatto il suo. Mi è sembrato molto più propositivo rispetto a Kvara, le uniche azioni pericolose della Juve sono partite da lì.
Il Napoli, per me, ha da sempre una mentalità di un certo tipo; e credo debba andare sempre in campo con quella. Con una Juventus così in difficoltà devi andare a Torino per vincere. Obiettivi per gli azzurri? Il Napoli vincerà lo Scudetto, può giocare moduli diversi e Conte non farà mai mancare attenzione in allenamento.
Prossime partite? Se il Napoli arriva con quattro vittorie di seguito, inizia a prendere consapevolezza di poter vincere il campionato. Allenamenti con Conte? Pirlo se la prese con Chiesa, perché i giocatori si lamentavano che pretendeva tanto da loro. Lui, invece, quando giocava con Conte, era morto. Con i cinque cambi tutti troveranno spazio.
Il mio pensiero su ADL? Ogni volta che vengo a Napoli mi tocca difenderlo: Lotito e De Laurentiis hanno preso le loro società nello stesso periodo. Lotito non ha mai investito, De Laurentiis ha messo il Napoli nell’élite europea.
Coppa Italia? Io, se fossi in Conte, non farei così tanto turnover. Il Palermo non va sottovalutato.
Tifosi? È evidente che il problema è ampio, la questione delle curve in Italia continuiamo a non volerla risolvere”.