Napoli-Ngonge: c’è l’accordo! Sarà azzurro

Napoli-Ngonge: c’è l’accordo! Sarà azzurro

Cyril Ngonge è pronto a diventare un nuovo calciatore del Napoli. Il belga del Verona è a un passo dalla maglia azzurra: come riportato da Sky Sport, accelerata vincente del club di Aurelio De Laurentiis nelle scorse ore, con accordo a tarda notte tra le società e il sì del calciatore. Ngonge sarà a Napoli l’alter ego di Matteo Politano, che nel frattempo aspetta a Riyadh con il suo entourage per poter firmare il rinnovo di contratto.

Nato in Belgio nel 2000, Ngonge è cresciuto calcisticamente tra Club Bruges e Psv prima di trasferirsi al Groningen per il primo biennio tra i professionisti. A gennaio di un anno fa era stato acquistato proprio dall’Hellas Verona con cui è diventato immediatamente titolare già nella scorsa stagione. In totale con i gialloblu ha messo insieme 11 reti nelle 36 presenze fin qui. Il Napoli dovrebbe pagare al Verona almeno 15 milioni di euro per il trasferimento immediato.  

Napoli, Mazzarri ci crede ancora: «4° posto? Mai dire mai»

Napoli, Mazzarri ci crede ancora: «4° posto? Mai dire mai»

«La partita di Torino non l’ho ancora dimenticata» dice Walter Mazzarri. Come lui non l’hanno dimenticata nemmeno i tifosi del Napoli. Domani il derby contro la Salernitana, ultimo appuntamento prima della Supercoppa e ultimo appuntamento per ritrovare forse la vittoria. «Sono contento di come abbiamo lavorato questa settimana. Siamo stati insieme, abbiamo approfondito qualcosa avendo più tempo. In ritiro si fa qualcosa in più e credo ci abbia fatto bene. La prova però è la partita. Se abbiamo lavorato bene domani vedremo un Napoli più brillante rispetto a Torino» ha spiegato in conferenza «Il ritiro punitivo i calciatori devono accettarlo dopo una partita così brutta come quella di Torino, dovrebbero essere contenti quanto me. Io in ritiro ho goduto perché li avevo sempre tutti a disposizione. Devono capire che il Napoli campione d’Italia non può essere 9° in classifica. Bisogna fare dei sacrifici per il rispetto di tutti. Torino? Probabilmente per colpa mia, perché abbiamo fatto con il preparatore dei richiami fisici, la squadra non ha giocato il suo calcio, non mi è piaciuta. Anche se siamo stati sfortunati. Domani sono fiducioso e voglio fare risultato».

Continuano però i problemi di formazione: «Non voglio più lamentarmi, domani mancheranno cinque o sei calciatori ma domani manderò in campo la squadra migliore che possa fare risultato. Per me conta solo questo, ma se abbiamo qualche assente è chiaro che c’è qualche difficoltà in più. Viste le assenze non ho tantissime scelte per la Salernitana. Innanzitutto vorrei vedere uno spirito diverso. Torino non l’ho ancora dimenticata. Chiedo scuso alla squadra, dovevo essere in campo con loro e non in Tribuna per la squalifica». Il caso social Kvaratskhelia-Osimhen non è un suo problema: «Io dico sempre ai calciatori che quando entrano a Castel volturno devono pensare solo al campo, l’ho detto a Kvaratskhelia e lo dirò a Osimhen quando tornerà: dovete fare i calciatori al meglio e dare il massimo per la maglia che indossate. Quello che accade fuori non mi interessa».

Con il mercato che entra nel vivo, il Napoli deve innanzitutto rialzare la testa sul campo. «A Torino siamo rimasti in dieci per la seconda volta, nel calcio moderno non te lo puoi permettere, cambia tutto. Chiederò alla squadra di non farlo capitare mai più. E se siamo provocati dobbiamo avere la forza solo per giocare, siamo il Napoli. Se a Roma o Torino non fossimo rimasti in dieci non so come sarebbe finita» ha continuato il toscano «Qualcuno mi aveva detto di non fare questa conferenza, ma io ci volevo mettere la faccia. Non viviamo un momento facile ma spero che domani la nostra gente possa darci una mano, possa aiutare la squadra che non passa un bel periodo. Sono sicuro che il pubblico napoletano farà la sua parte». L’obiettivo è chiaro: «Io la classifica non la guardo, ma mi hanno detto che siamo a 5 punti dal 4° posto. Con diciannove partite da giocare. Mai dire mai nella vita…»

DODICESIMO UOMO – Guardati allo specchio!

DODICESIMO UOMO – Guardati allo specchio!

Napoli, guardati allo specchio!

Ventotto punti, ventotto miseri punti alla fine del girone di andata. Nemmeno il più pessimista dei tifosi azzurri avrebbe immaginato questo misero bottino per il proprio Napoli alla fine dello scorso campionato. Nel mese di giugno, Di Lorenzo e compagni, festanti e trionfanti, alzavano la coppa dello scudetto allo Stadio Diego Armando Maradona.

Ma che piaccia o no, questa è la realtà che Napoli e i napoletani stanno vivendo. Usciti da una favola dai colori biancoazzurri, si trovano oggi a vivere un vero e proprio incubo. Dall’Altare alla Polvere, parafrasando il Manzoni, dallo scudetto a un misero nono posto in classifica che fa male al cuore di tifosi increduli. 

Si ritrovano per strada vessilli e bandiere esposti pochi mesi fa in città, che oggi sembrano testimoniare un’era calcistica risalente al paleolitico.

Dove è finita la squadra che faceva parlare di sé in tutta Europa? Possibile che tutto sia evaporato nel nulla? Un cambio tecnico, di direttore sportivo, o la mancata sostituzione di un difensore titolare possono portare a tutto questo sconquasso? Possibile che, passati pochi mesi, questi calciatori abbiano dimenticato come si gioca a calcio, al punto da essere messi sotto da squadre come Empoli, Frosinone e Torino?

I tifosi hanno ricevuto scuse da più parti, sia dalla società che dalla squadra. Chi ama questa squadra le ha accettate, ma ora è bene che si passi a fatti più concreti. È arrivata l’ora, caro Napoli, di guardarsi allo specchio e capire che avanti così non si può andare, per il bene tuo e della tua gente.

Il cambio di direzione deve essere netto ed immediato. Diciamoci la verità, al tifoso interessa fino a un certo punto se gli azzurri vanno in ritiro o meno, se Piotr Zielinski è contento di restare qui sul golfo di Napoli o di andare a vivere nella nebbia, se Kvaratskhelia aspetta l’adeguamento di contratto. Al tifoso, ora come ora, interessa che tutti si rendano conto che indossare la maglia azzurra è un privilegio. La storia quasi centenaria di questo club ha un peso, e se è vero che non si può vincere sempre, bisogna saper perdere rispettando la maglia che si indossa.

Non sono graditi falli plateali che possono lasciare in dieci la squadra, proteste plateali al momento del cambio, o scaramucce social da parte di calciatori e procuratori. Sarà pure una frase fatta, ma è tanto vera: ricordo a tutti che presidenti, tecnici e calciatori passano, la maglia resta. 

È arrivato il momento che ognuno, ogni singola componente di questa società, si guardi allo specchio della vita e capisca che non conta più quello che si è fatto, ma qquello che si sta facendo. La vita è adesso, e questa città e questi tifosi meritano certamente di più.

Ripetersi era difficile, ma trovarsi in questa posizione in campionato e fuori dalla Coppa Italia al primo turno era quasi impossibile. Aimè, ci siamo riusciti. Siamo in preda a una crisi di panico sportiva collettiva che può essere davvero molto pericolosa. Anche i tifosi ormai vivono le partite con l’ansia. Alla vigilia del derby con la Salernitana, pare che tutti, più che desiderare di vedere la partita, aspettino che passi la partita…in un adda passà ‘a nuttata di Eduardiana memoria.

La sensazione è che a questa squadra, tralasciando l’aspetto preparazione fisica, non serva tanto questo o quel calciatore. Non è una questione di prendere il difensore centrale forte o il centrocampista muscoloso. A questi calciatori serve ritrovare la forza mentale. Un senso di astenia generale si è impadronito della squadra. Devono uscire dal periodo refrattario post scudetto e capire che senza la fame di risultati non si va da nessuna parte.

A questo punto è normale che spunti la paura, ma è importante che questa sia accompagnata dal coraggio e dalla voglia di cambiare l’inerzia delle cose. È necessario ora comprendere che questo clima da ex Jugoslavia, post Tito, fa male a tutti. È arrivato il momento di mettere da parte gli interessi dei singoli per il bene comune, un bene che si chiama NAPOLI!

Gennaro Di Franco

Colpo Napoli, arriva Mazzocchi. Domani le visite mediche a Roma

Colpo Napoli, arriva Mazzocchi. Domani le visite mediche a Roma

Si chiama Pasquale Mazzocchi il primo acquisto del 2024 del Napoli di Aurelio De Laurentiis. Dopo le trattative delle ultime ore tra le parti, la Salernitana ha rilasciato il suo ok definitivo per l’arrivo del classe 1995 in azzurro.

Un’affare voluto fortemente dallo stesso calciatore – nato proprio a Napoli e tifoso della squadra della sua città -, che da giorni aveva trovato con il club l’accordo per poter vestire la maglia del cuore.

Accordo da tre anni e mezzo per Mazzocchi con il Napoli. Secondo quanto riportato da Sky Sport, domani sarà a Roma per svolgere le visite mediche di rito e poi dire finalmente sì al Napoli mettendosi a disposizione di Walter Mazzarri. Mazzocchi saluta la Salernitana dopo due salvezze di fila in Serie A: quest’anno aveva collezionato già 19 presenze con i granata. Nella sua carriera anche una apparizione in nazionale nel settembre 2022 con Mancini, prima del grave infortunio al ginocchio.

Napoli, occhi su Traorè per il centrocampo

Napoli, occhi su Traorè per il centrocampo

Potrebbe tornare subito in Serie A Hamed Traorè, il centrocampista ivoriano visto in Italia negli ultimi anni con le maglie di Empoli e Sassuolo prima della cessione in Premier League qualche mese fa in via definitiva. Secondo quanto riportato da Sky Sport, il classe 2000 è seguito da più di un club italiano: il Napoli ci pensa per la mediana ma anche il Milan e la Lazio che come il club azzurro hanno la necessità di rinforzare il centrocampo in vista della seconda parte della stagione.

Il prezzo di Traore si aggira sui 20 milioni di euro, poco meno di quanto è stato pagato dal Bournemouth appena pochi mesi fa al Sassuolo. Con il club inglese, in questi primi mesi della stagione, l’ivoriano ha messo insieme solo 3 presenze in Premier League e un gol in EFL Cup contro lo Swansea, nemmeno convocato nelle ultime gare di campionato. Il 23enne può giocare sia da centrocampista che da trequartista all’occorrenza.