Ancelotti: “Il Napoli vorrà vincere, ecco cosa può dare Mazzarri”

Ancelotti: “Il Napoli vorrà vincere, ecco cosa può dare Mazzarri”

Per certificare il primo posto in classifica in Champions e per fare uno sgambetto alla sua ex. Carlo Ancelotti ritrova il Napoli, lo fa nel momento di massima difficoltà per il suo Real Madrid, con otto calciatori indisponibili e una formazione tutta da reiventare in vista di domani. «Domani potremmo chiudere il discorso qualificazione con una partita in anticipo, vogliamo giocare la migliore partita possibile» le parole di Ancelotti in conferenza stampa «Mazzarri non mi sorprende. È un amico, un allenatore di esperienza che conosce bene il calcio italiano. Il cambio in panchina dà sempre motivazioni a una squadra, si è visto a Bergamo. Walter può portare al Napoli la sua esperienza e la sua conoscenza del gioco. Non ho nessuna rivincita da prendere contro gli azzurri. All’andata ho visto una gara equilibrata. Domani sarà simile, loro possono essere pericolosi anche in contropiede con Osimhen e Kvaratskhelia, dobbiamo evitarglielo».

«Il mio futuro? La vita di un allenatore in un club non è mai troppo lunga, i casi come Ferguson o Simeone a Manchester o Madrid sono situazioni speciali. Ma non voglio parlare di quello che sarà il prossimo anno» ha continuato l’ex allenatore del Napoli che deve registrare anche l’infortunio di Modric dopo gli esami di questa mattina «Gli infortunati non sono un alibi, quelli che stanno giocando stanno facendo molto bene. Penso a loro, siamo stati in grado comunque di essere primi in Liga e Champions League. Abbiamo sempre parlato molto del vivaio che abbiamo, questa è l’opportunità per vederli all’opera. Ho fiducia nei calciatori a disposizione, anche in quelli che hanno giocato meglio come Vazquez o Brahim. Bellingham è un calciatore intelligente e professionale, si è adattato subito, un calciatore eccezione come lui sa fare bene ovunque».

Con Ancelotti in conferenza stampa anche Carvajal, domani titolare sul lato destro della difesa: «Mi sento bene, sono pronto al 100% per la gara di domani. Avrò Kvaratskhelia dal mio lato, sta andando forte, dovrò fare attenzione. Ma siamo primi nel girone e vogliamo restarci. Il Napoli è di livello mondiale, poi hanno cambiato allenatore e saranno motivati per fare bene. Cercheranno di vincere per la qualificazione. Infortuni? I grandi calciatori giocano tante partite, ma forse sono troppe, il calendario è troppo fitto e ci sono tanti calciatori che la pensano così. Ma abbiamo altri calciatori che sono pronti a giocare. Spero che Ancelotti possa continuare ancora tanti anni con noi, pochi allenatori possono dare al Real quello che dà lui» le parole del terzino spagnolo.

Real Madrid-Napoli, sarà Letexier l’arbitro del match

Real Madrid-Napoli, sarà Letexier l’arbitro del match

Sarà l’arbitro francese François Letexier a dirigere Real Madrid-Napoli, quinto turno del girone C di Champions League che vedrà domani sera impegnati gli azzurri di Walter Mazzarri al Bernabeu per una delle partite più importanti della stagione napoletana. Con il 34enne fischietto di Bédée, ci saranno i connazionali Cyril Mugnier e Mehdi Rahmouni, Jérémy Stinat il quarto uomo, mentre al Var è stato designato Jérôme Brisard.

Per Letexier e il Napoli un solo precedente, sempre in trasferta: un anno fa, sempre in Champions League, il francese aveva diretto il 6-1 napoletano a Amsterdam contro l’Ajax, una delle migliori notte europee per gli azzurri. Sei i precedenti europei con club italiani in totale, con tre vittorie, un pari e due sconfitte. Letexier ha un solo precedente anche con il Real Madrid: lo scorso aprile aveva diretto la squadra di Ancelotti nel 2-0 casalingo contro il Chelsea ai quarti di finale.

Simeone punta lo scudetto: “Siamo ancora in corsa. Gol al Real? Io tifo Atletico”

Simeone punta lo scudetto: “Siamo ancora in corsa. Gol al Real? Io tifo Atletico”

Giovanni Simeone punta il Real Madrid. L’attaccante del Napoli si è raccontato in una lunga intervista al quotidiano spagnolo Marca: «Abbiamo entusiasmo e energia. La vittoria di Bergamo ci ha mostrato un po’ di quanto fatto l’anno scorso. Vogliamo lottare per l’alta classifica e fare una gran partita a Madrid. Le squadre quest’anno ci affrontano in modo diverso in Italia, siamo i campioni e tutti vogliono batterci. Ma siamo solo a 8 punti dal primo posto» le parole del Cholito.

Una stagione, la sua prima in azzurro, che resterà per sempre indimenticabile: «Mio padre è stato a Napoli nei giorni dello scudetto. È stato un po’ folle: si è nascosto un po’ ed è stato al murales di Maradona. Lì puoi andarci solo di sera tardi, durante la settimana, invece lui ci è stato lo stesso. Ma lui è spesso folle: aveva dei giorni liberi e ne ha aprofittato per venire in città. De Laurentiis è come i tifosi del Napoli, sarei felice di vederlo festeggiare con il Real» ha spiegato Simeone.

«La panchina? Voglio giocare di più, serve equilibrio per poter aspettare il momento giusto. Nel frattempo lavoro sempre per migliorare: abbiamo una squadra forte e imparo dai compagni. Ci sono Osimhen e Raspadori che sono forti e hanno caratteristiche diverse dalle mie, ma io lavoro per dare all’allenatore un’arma in più. Fare un gol al Bernabeu sarebbe speciale, da raccontare in futuro, anche perché ho sempre avuto la maglia dell’Atletico addosso». E sul futuro: «Giocare in spagna? Chi lo sa, mi piacerebbe, ho ancora tanti anni da giocare e magari un giorno mi avvicinerò a mio padre».

Insigne: “Napoli ancora in corsa per lo scudetto. Il Bernabeu è speciale”

Insigne: “Napoli ancora in corsa per lo scudetto. Il Bernabeu è speciale”

Lorenzo Insigne torna a Napoli da tifoso speciale, nella settimana in cui gli azzurri tornano a giocare in casa del Real Madrid dove lui aveva saputo lasciare il segno nel 2017. «Sono tornato a Castel volturno perché ci tengo molto ai miei ex compagni. Poi c’era Mazzarri che mi ha fatto esordire in A. Mi chiamava “il bimbino”. Bernabeu? È speciale, ma il ricordo più bello dopo il mio gol resta il discorso di Maradona prima della partita: lo trovammo nello spogliatoio, per noi napoletani resta sempre un’icona» ha ricordato Insigne prima del match di Madrid.

«Lo scudetto? Penso ai sacrifici fatti da tutti i calciatori passati da Napoli che hanno contribuito a costruire qualcosa di speciale» ha ricordato Lorenzo Insigne, che si è raccontato in una intervista alla Gazzetta dello Sport nella pausa del campionato americano «I tifosi meritavano qualcosa di speciale. Il 4 maggio ero a Toronto, ho visto la partita con i miei figli. Da tifoso sono stato super felice di questa vittoria. Il campionato quest’anno è aperto: ho visto Juve-Inter, il Napoli non è inferiore».

DODICESIMO UOMO – Napoli giù la maschera

DODICESIMO UOMO – Napoli giù la maschera

Nel complesso, quello che ci aspettavamo di vedere l’abbiamo visto: grinta e determinazione. La cura Mazzarri, ottima a sanare lo spirito e la mente, sta già dando i suoi frutti.

Dopo Bergamo, ora il Napoli è chiaro che non si vuole più nascondere e, così come il suo numero nove, Victor Osimhen, ha gettato la maschera e con testa alta ha deciso di riprendere il suo percorso in campionato, e di dire la sua anche in Europa.

Alla luce dei fatti, è chiaro che ormai tra la squadra e Garcia si era creata una scollatura enorme. Gli abbracci e i baci a fine partita a Mazzarri, da parte dei calciatori, sono un segno più che evidente.

Qualche rammarico per un allontanamento del tecnico transalpino subito dopo la partita in casa con la Fiorentina sinceramente in qualche tifoso ci sta, ma ormai è inutile guardare indietro. D’ora in poi si apre una nuova epoca: il Mazzarri Bis. Potete stare certi che anche questa volta, come all’epoca di Cavani e compagni, il Napoli cercherà di incarnare al meglio lo spirito mazzarriano, fatto di squadra alta, lotte su ogni pallone e vittorie al cardiopalma, anche all’ultimo secondo.

Aspettando la partita delle partite a Madrid contro il Real di Carlo Ancelotti, Di Lorenzo e compagni hanno già dimostrato che qualcosa è cambiato non solo nella forma, ma soprattutto nella sostanza.

La posizione di Kvaratskhelia in campo, ad esempio, è sicuramente qualcosa che rende il georgiano più imprevedibile. Rivedere la squadra compatta tutta dietro la palla, che cerca di nuovo Stanislav Lobotka, rimesso al centro del Villaggio Napoli, è qualcosa che fa davvero bene al cuore e che fa venire voglia di urlare FINALMENTE!

A quattro mesi dal tricolore, tanti tifosi napoletani, diciamoci la verità, sembravano ormai mestamente rassegnati a una metamorfosi tecnico-tattica, che nessuno da queste parti chiedeva, né tantomeno auspicava. Gli stessi giocatori in campo sembravano refrattari al nuovo 4-3-3 Garcia Style, che poco aveva di simile, se non nei numeri, rispetto a quello della passata stagione di spalettiana memoria.

Certo, alle volte la fortuna aiuta gli audaci e, se magari il portiere orobico Carnesecchi non commette l’errore di rimessa, la partita a Bergamo, per onestà intellettuale, può finire anche in pareggio. Ma se dalla panchina l’allenatore, anziché pensare in primis a non perdere, magari facendo uscire Kvaratskhelia, lancia un messaggio chiaro alla squadra e inserisce Elmas nella posizione a lui più congeniale, forse a quel punto il Dio del Calcio ti dà pure una mano, soprattutto se la partita cade nel giorno della sua scomparsa.

Tutto sommato, anche la difesa ha retto bene contro una squadra come l’Atalanta, da sempre ostica e imbottita di giocatori difficili da marcare. Natan, da oggetto sconosciuto, sta sempre di più prendendosi il ruolo di primo difensore partenopeo.

Nota negativa per Amir Rrahmani, da sempre buon giocatore, ma che ultimamente sta diventando un problema serio. Ci sta da capire bene se le difficoltà sono di natura psico-fisica o di posizionamento. A questo punto, con Mazzarri, attento osservatore delle cose di campo, amante come pochi della tattica, sarà facile capire l’origine di queste prestazioni sotto tono del kosovaro. Se nello scontro con Giroud poteva avere l’attenuante “altezza del francese”, contro Lookman Amir non ha alibi, visto il duello impari dal punto di vista della statura.

Capitolo a parte per gli infortuni. Analizzando quelli di Lindstrom e di Olivera, qualche riflessione è necessaria. Molto probabilmente, qualcosa nella preparazione del Napoli fino ad ora non è andata per il verso giusto. La lesione al muscolo tibiale del danese, così come la lesione di secondo grado del legamento collaterale mediale del ginocchio sinistro dell’uruguaiano, non sono certo traumi da contatto. Partendo da questo, il nuovo preparatore atletico Pondrelli sarà sicuramente chiamato a un compito importante in un calcio moderno dove più che la tecnica conta lo stato fisico dei calciatori.

Si va avanti, ora il vento è sicuramente cambiato sul golfo di Napoli e con la sfrontatezza di chi non ha niente da perdere, gli azzurri partono alla volta della penisola iberica. Destinazione Bernabeu, il tempio del calcio, il luogo sacro di Di Stefano, e chissà che gli azzurri, complice lo sguardo benevole dall’alto del più grande di sempre, Diego Armando Maradona, non riescano a fare lo sgambetto a un Real Madrid incerottato ma pur sempre farcito di grandi campioni.

Vincere aiuta a vincere, e farlo mercoledì sarebbe un evento straordinario, nonché storico. Sarebbe soprattutto un chiaro segnale che il Napoli ha tolto la maschera e che vuole continuare a volare sia in Italia che in Europa.

Gennaro Di Franco