Napoli-Milan, cadavere di un uomo allo stadio Maradona

Napoli-Milan, cadavere di un uomo allo stadio Maradona

Il cadavere di un uomo di 42 anni è stato trovato all’interno dell’area di parcheggio abbandonata sottostante al settore ospite dello stadio Maradona dove ieri sera si è giocata la partita tra Napoli e Milan, dopo essere precipitato da un’altezza di circa 20 metri. Secondo la ricostruzione fornita da un amico della vittima alla Polizia, in due, senza biglietto, stavano cercando di arrivare sugli spalti attraverso un cunicolo. L’amico della vittima si è visto ostruire l’accesso per la caduta di una trave ed ha desistito. Il 42enne, che è residente a Bacoli, in provincia di Napoli, è passato per primo ma, dopo essersi arrampicato, è caduto da un’altezza di circa 20 metri finendo al suolo. Il cadavere è stato trovato nella nottata. Lo riporta Ansa.

DODICESIMO UOMO – Lezione di tifo

DODICESIMO UOMO – Lezione di tifo

Dall’inferno rosso dell’Olimpia Stadion, gli azzurri escono vittoriosi e vanno in Paradiso!

Peccato solo che in Champions, sulle maglie nere, non sia possibile inserire simboli territoriali; se no, sfoggiare i nostri teschi, le famose capuzzelle del cimitero delle Fontanelle, sarebbe stato perfetto, per chi crede che pregandole si dia alle Anime del Purgatorio la possibilità di entrare in Paradiso.

Union Berlin zero, Napoli uno. Questa volta, con la vittoria in terra tedesca, a guadagnare il Paradiso sono i calciatori del Napoli e i suoi tifosi che, a questo punto, con la seconda vittoria in trasferta in Europa, mettono una seria ipoteca per il passaggio di turno in Champions League.

Certo, il Napoli vince ma non convince, soprattutto non coinvolge. I tifosi, che per anni tra Sarri e Spalletti sono stati abituati a vedere una squadra che dal punto di vista estetico non aveva nulla da invidiare a nessuno, continuano ad essere scettici nei confronti di Garcia.

Ma uscire vittoriosi in terra tedesca non era facile! La vittoria “di corto muso” assume ancora più valore se si pensa ai meravigliosi 75.000 tifosi Rossi dell’Union che, dal primo all’ultimo minuto di gioco e anche oltre, hanno incitato la propria squadra del cuore.

Pensate, nonostante le otto partite in campionato e i soli sei punti conquistati, i tifosi berlinesi si sono dimostrati un pubblico meraviglioso, incarnando al massimo l’amore che un tifoso può avere per la propria squadra del cuore.

Pensate, nove partite tra Bundesliga e Champions League, zero vittorie e zero punti; roba da far tremare i polsi al più ottimista dei tifosi, ma non ai tifosi dell’Union, che magnificamente hanno dimostrato a tutto il mondo in Eurovisione cosa significa essere il dodicesimo uomo in campo.

Romanticismo allo stato puro: vedere dopo la sconfitta la curva tedesca invocare la propria squadra che, seppur perdente, è stata osannata dal proprio tifo e costretta ad uscire nuovamente dagli spogliatoi per ricevere l’ultimo tributo, un applauso che aveva il sapore della vittoria, anche se sul campo i tre punti li aveva portati via il Napoli.

Sì, la nostra amata squadra, che non giocherà bene ma che ha guadagnato una vittoria epica e, riflettendo, forse oggi non è il caso di storcere tanto il muso. 

Con le buone o con le cattive, a questo punto della stagione, gli azzurri, con un cambio tecnico, seppur con tanta fatica, stanno cercando una nuova identità.

Che piaccia o no, gli azzurri sono in piena linea di galleggiamento in campionato e hanno tutte le carte in regola per passare agli ottavi in Europa.

Il compito del tifoso è AMARE e supportare. Ora come ora, mettere da parte il senso ipercritico che alberga in ognuno di noi non può che fare bene a tutti.

Mettere in cantina i dubbi e rispolverare sciarpe, cori e bandiere, come hanno fatto i berlinesi, sarebbe un bel modo per accogliere la squadra al Maradona.

Domenica sera è di scena il Diavolo rossonero, ma noi da martedì sera abbiamo la prova provata che Di Lorenzo e compagni sono capaci di uscire fuori da qualsiasi inferno, che sia rosso o rossonero, poco importa. A noi tifosi il compito di urlare: “Avanti Napoli, siamo tutti con te!”

Gennaro Di Franco

Osimhen: “Felice a Napoli. Segnare al Maradona è speciale”

Osimhen: “Felice a Napoli. Segnare al Maradona è speciale”

Ospite di “Box to Box” a TvPlay, Victor Osimhen torna a parlare di Napoli. «Il mio gol preferito tra quelli che ho segnato? Probabilmente quello contro la Roma all’Olimpico lo scorso anno. Poco prima, ne avevo sbagliato uno più facile…ho ascoltato il mio istinto ed è andata bene. Anche quello nella gara di ritorno era stato un gol molto bello, un’azione provata in allenamento con Kvaratskhelia».

«Pallone d’oro a Messi o Haaland? Lo meritano entrambi, ma non voglio dare opinioni» ha continuato l’attaccante azzurro «Segnare è sempre bello, ma al Maradona lo è di più. A Napoli sto bene” Maschera? Con l’infortunio  ho rischiato tanto, adesso è diventata per me una sorta di marchio».

«Immobile mi piace molto ma io sono cresciuto guardando Drogba. Quando ho giocato contro Leao sono rimasto davvero impressionato, è un talento come ce ne sono pochi. Per la Serie A è bellissimo avere giocatori del genere. Lautaro è un punto di riferimento per tutta l’Inter, affrontarmi a distanza con lui mi spinge a fare sempre meglio.

«Spalletti ha trasformato il mio modo di giocare, è un genio. Chiede molto ai suoi giocatori e da’ altrettanto. È il migliore in Italia. MLS o Arabia in futuro? Non saprei ancora, ma alle stesse condizioni andrei in America».

Napoli al lavoro: de Laurentiis torna a Castel Volturno

Napoli al lavoro: de Laurentiis torna a Castel Volturno

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiisarriverà oggi a Castel Volturno, dopo aver essersi già confrontato ieri con l’allenatore Rudi Garcia, come racconta l’edizione odierna del Corriere dello Sport.

“Domenica il Milan porta con sé l’etichetta dell’esame, fa (quasi) da spartiacque, o comunque da indicatore o da evidenziatore. Il Napoli di Verona per un’ora ha giganteggiato, a Berlino di quegli atteggiamenti, della personalità, è rimasto poco, quasi niente, e atleticamente si sono sgonfiati in parecchi, i centrocampisti su chiunque altro.  De Laurentiis nelle due settimane precedenti non s’è perso un solo allenamento e si è dedicato a colloqui individuali, tornerà a Castel Volturno, resterà al fianco dell’allenatore, scruterà il Napoli”

Verona-Napoli, scontri tra ultras: intervento della polizia

Verona-Napoli, scontri tra ultras: intervento della polizia

A Verona, scontri in atto tra tifoserie del Napoli e dell’Hellas in vista della partita di oggi pomeriggio tra scaligeri e partenopei.

Intorno alle 10 di stamattina una cinquantina di tifosi del Napoli sono venuti a contatto con sostenitori del Verona nei pressi del parcheggio davanti alla Curva Nord. Ci sono già stati alcuni fermi.  Le prime tensioni con le forze dell’ordine si sono registrate stamani tra la stazione ferroviaria e lo stadio di Verona. Alcune decine di tifosi partenopei hanno creato disagi tra la stazione ferroviaria di Porta Nuova e zona Fiera, dove gli ultras napoletani hanno lanciato fumogeni. 

L’intervento delle forze dell’ordine ha bloccato i facinorosi e portato alcuni di loro in Questura per l’identificazione. Al Bentegodi sono attesi 3.223 sostenitori azzurri, ma è probabile che siano molti di più considerando i tanti tifosi del Napoli residenti al Nord.